martedì 27 gennaio 2009

libro 5, vv.1-189

RIASSUNTO:

vv. 1-76

All’alba gli Dei siedono a consiglio; Minerva si lamenta del fatto che Ulisse è ancora trattenuto nella lontana isola della ninfa Calipso e che i Proci tramano contro Telemaco.
Giove le permette di sventare le insidie dei Proci e dice a Mercurio di recarsi subito da Calipso per indurre la ninfa a lasciar libero Ulisse. Il messaggero degli Dei, indossati i magici calzari con i quali sorvola mari e terre, raggiunge in un attimo l’isola di Ogigia.


PARAFRASI:

vv.76-150

Nell’isola di Calipso si avvertiva l’odore dell’albero che brucia. Calipso cantava con una bella voce mentre cuciva una tela. Una selva sempre verde cingeva la grotta. I pioppi spuntavano affiancati da cipressi che emanavano buoni odori dove, nei rami, si erano stanziati dei nidi di uccelli dalle lunghe penne.
C’erano quattro fonti d’acqua tra loro unite che poi si diramavano facendo crescere un’erba che rimaneva sempre verde e piena di viole.
Questo paesaggio era così bello che stupì anche Mercurio mentre entrava nella grotta.
Calipso, avendo già riconosciuto Mercurio, non lo guardò in faccia. In quella grotta non c’era Ulisse che era invece seduto sulla spiaggia pensando a Itaca. Calipso interrogò Mercurio seduto su una sedia: “Mercurio, Dio molto venerato e buono, perché oggi ti presenti su quest’isola, che non visiti da molto tempo, vieni e parla”.
Entrò quindi nella sala da pranzo e Calipso versò il nettare nel bicchiere di Mercurio. Il Dio, riprese le forze e disse: “Questo mio viaggio è stato preparato da Giove e, al suo volere, bisogna obbedire. Libera Ulisse che è l’uomo più misero di tutti, lui che combatté per dieci anni nella guerra di Troia, e poi, spiegate le vele verso casa, venne fatto naufragare da Minerva dove tutti i suoi compagni morirono e solo lui si salvò. Adesso congeda Ulisse e fallo ritornare a casa prima della sua morte.


RIASSUNTO:

vv.150-189

Calipso, indignata, protesta contro gli dei, perchè secondo lei sono invidiosi del suo amore per Ulisse che vorrebbe sposare dandogli l’immortalità. Alla fine però la dea si arrende al volere di Giove e decise di liberare Ulisse.

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